Carbone vegetale
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IL carbone vegetale o carbone di legna o carbone artificiale o anche carbonella è un combustibile prodotto dal processo di carbonizzazione della legna, che consiste nella trasformazione di un composto organico in carbone. È un processo naturale che avviene durante la combustione della legna (combustibile) in presenza di poco ossigeno (comburente). Il carbone di legna esiste da quando esiste il fuoco: i tatuaggi della Mummia del Similaun erano praticati con delle piccole incisioni della pelle, poi ricoperte con carbone vegetale per ottenere l'immagine.
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[modifica] La produzione
La produzione del carbone vegetale avviene con una tecnica che mira a togliere la quantità corretta di ossigeno al processo di combustione della legna, in modo da evitare da una parte che il fuoco si spenga e, dall'altra, che il fuoco prenda vigore e bruci la catasta di legna. La tecnica più diffusa è quella del pojat o carbonaia: su uno spiazzo di circa 20 mq (chiamato ial) si pone al centro un palo di circa 10 cm di diametro alto circa 3 metri; attorno si costruisce un castello (o canina) con pezzi di legna lunga circa 20 cm poggiati orizzontalmente gli uni sugli altri a quadrato e su questi si accatasta tutto attorno la legna fatta di bastoni della lunghezza di circa un metro, formando un cono a cupola alto circa due metri e del diametro di circa 6 metri; ai piedi all'esterno si costruisce una siepe di rami d'abete intrecciati alta circa 30 cm e dello spessore di circa 10 -15 cm con lo scopo di consentire la circolazione dall'esterno all'interno della giusta quantità di aria idonea ad assicurare la giusta cottura. Si ricopre quindi il resto con fogliame, tenuto fermo con dei bastoni, e si aggiunge uno strato di terra per impedire il contatto diretto dell'aria con la massa legnosa. A lavoro finito si sfila il palo centrale e nel foro lasciato libero, che funge da camino, si fanno cadere delle brace accese fino a innescare la combustione, che poi va regolata chiudendo il camino con pezzetti di legna, foglie e terriccio, per far uscire il fumo molto lentamente dall'intera superficie esterna del pojat.[1] Il processo di carbonizzazione poteva durare fino a 5 o 6 giorni. Nelle carbonaie si accatastavano in genere dai 30 ai 40 quintali di legna, da cui si ricavavano dai 6 agli 8 quintali di carbone.[2]
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Per approfondire, vedi la voce carbonaia. |
La produzione del carbone vegetale è stata una attività economica importante per parecchie realtà locali d'Italia nei secoli passati fino agli anni '50 '60 del secolo scorso. Su questa enciclopedia viene ricordata nelle seguenti località: Bondone, Aquilonia, Villa Santa Lucia degli Abruzzi, Cadria, Badia Prataglia, Foza, Vallepietra.
[modifica] Usi
Il carbone vegetale è stato usato in passato come bene succedaneo del carbone fossile.

Venne usato ai tempi dell'autarchia nell'Italia fascista per produrre gasogeno per autotrazione; una legge imponeva l'impianto a gassogeno su tutti gli autoservizi pubblici anche comunali. Il potere calorifico del carbone vegetale è molto elevato pari a quello dell'antracite di 8.000 kcal per kg che ha la resa migliore fra i carboni fossili; Il litantrace rende 7.300 kcal, la legna secca 3.500, quella umida 2.300, il cippato pressato 4.300 kcal.
Il carbone vegetale, a differenza di quello minerale, è idoneo ad usi speciali per l'alto potere di adsorbimento. Fra questi se ne elencano alcuni documentati in questa enciclopedia:
- nei processi metallurgici viene utilizzata la carbocementazione con carbone vegetale per aumentare la resistenza all'usura degli acciai
- veniva utilizzato nei primi processi commerciali per produrre acido acetico.
- viene utilizzato per filtraggio nella lavorazione dei distillati come lo whisky Jack Daniel's e il rum
- come assorbente antiputrido intestinale è indicato per combattere la flatulenza attribuendo una particolare efficacia a quello prodotto con legno di tiglio e salice
- quello prodotto con il salice viene usato anche per produrre la polvere pirica.
- quello prodotto con legno di lentisco è particolarmente apprezzato per alimentare i forni a legna delle pizzerie in quanto la sua combustione permette di raggiungere in tempi rapidi alte temperature.
- è in vendita oggi nei supermercati (noto anche con il nome di carbonella) per alimentare i barbecue.
- lo strumento utilizzato per la tecnica artistica del disegno a carboncino è una bacchettina di carbone vegetale.
- con il metodo messo a punto dalla S.A. Carlo De Sigis veniva utilizzato per produrre il solfuro di carbonio.
Il carbone vegetale può inoltre essere sottoposto ad attivazione, diventando un ottimo carbone attivo.
[modifica] Note bibliografiche
- ^ Pierino Mantovani. Ricordi di un carboner . Tione di Trento, Antolini Editore, 2006. pag. 19
- ^ vedi preambolo allo statuto del Comune di Bondone art. 1 commi 9 e 10
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