Antica basilica di San Pietro in Vaticano
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L' antica Basilica di San Pietro in Vaticano era ubicata in Roma, nell'area attualmente occupata dalla nuova basilica vaticana.
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[modifica] Storia
La basilica fu costruita tra il 326 ed il 333 per volontà dell'Imperatore Costantino presso il Colle Vaticano; qui, dove secondo la tradizione fu sepolto l'apostolo Pietro, sorgevano il Circo di Nerone ed una necropoli.
Quando il re degli Ostrogoti Totila conquistò Roma il 17 dicembre 546, molti senatori e patrizi romani (tra cui Flavio Anicio Olibrio, Rufio Gennadio Probo Oreste e Flavio Anicio Massimo) si rifugiarono qui.
Il papato, che in origine aveva residenza presso la Basilica Laterana, si trasferì al Vaticano solo dopo il periodo della cosiddetta cattività avignonese (XIV secolo).
All'inizio del XVI secolo si decise per la sua totale ricostruzione e quindi fu lentamente demolita per far spazio alla nuova basilica, consacrata nel 1626.
Tuttavia parti del tempio costantiniano sopravvissero per quasi tutta la durata del cantiere, fino a quando, nel 1609, non furono definitivamente abbattuti per volontà di papa Paolo V.
[modifica] Descrizione
La basilica era a cinque navate, con la centrale rialzata e più larga, e coperta da capriate. Le navate erano divisi da colonnati coperti da architravi o da archi. L'illuminazione interna era garantita dalle finestre che numerose si aprivano nella parte che si elevava della navata maggiore, il cleristorio.
In facciata era preceduta da un quadriportico, dove sostavano anticamente i catecumeni durante la celebrazione dell'Eucarestia. La facciata aveva degli spioventi digradanti, ma a differenza di San Giovanni in Laterano non vi era uno spiovente per navata, ma le navate minori erano coperte da un unica travatura digradante. Un'altra peculiarità di San Pietro era l'innovativo uso del transetto, una novità in quanto dotato di una propria copertura, trattato quindi per la prima volta come navata trasversale indipendente. Accanto alla basilica esistevano due edifici a pianta circolare, usati come martyrion.
Da segnalare il mosaico della Navicella degli Apostoli, attribuito a Giotto.