Aldo Gastaldi
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Aldo Gastaldi detto "Bisagno" (Genova, 17 settembre 1921 – Desenzano del Garda, 21 maggio 1945) è stato un partigiano italiano. È stato il maggior esponente del movimento di Resistenza italiano operante a Genova. Prese il nome di battaglia dal torrente omonimo, il Bisagno appunto, che attraversa in senso longitudinale la città.
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[modifica] Biografia
Nasce a Rivarolo il 17 settembre 1921. Appassionato camminatore e cacciatore, a 13 anni si recava da solo ai piedi dell'Antola con un viaggio a piedi di 12 ore. Pilone della squadra di rugby dell'Istituto Galilei e cannottiere dell'Elpis.
Inoltre poi diventò lavoratore all’Ansaldo di Sestri Ponente e studente di economia all'Università di Genova durante la guerra venne chiamato alle armi. A ventidue anni, sottotenente del Genio, addetto a funzioni di marconista a Chiavari, con il 15° Reggimento Genio. Il 25 luglio 1943 mentre era in sevizio di ordine pubblico col suo plotone distrusse la Casa del Fascio di Chiavari. Dopo l'armistizio dell'8 settembre si rifiutò di consegnare le armi ai tedeschi nei pressi del castello di Chiavari e si rifugiò in montagna con alcuni compagni.
In un casone di contadini sulle alture di Cichero, una frazione di San Colombano Certenoli sulle pendici del Monte Ramaceto, nell'inverno del 1943 costituì la formazione partigiana di tipo garibaldino, la più famosa e più temuta operante nella zona e conosciuta come Divisione Cichero.
Dotato di forte personalità, impose ai suoi uomini severe regole di comportamento, il famoso "codice della scuola di Cichero" che tutti i partigiani si impegnarono a rispettare nonostante le condizioni al limite della sopravvivenza.
Morì il 21 maggio 1945 in un incidente stradale nei pressi di Desenzano, mentre accompagnava a casa gli alpini del battaglione Vestone della Divisione Monterosa che avevano deciso di combattere assieme ai partigiani dal novembre 1944 a causa di una promessa solenne fatta a loro a Cabella Ligure il 4 novembre 1944.
La dinamica dell'incidente non venne mai ricostruita in maniera chiara e convincente, la versione ufficiale sostiene che cadde dal tetto della cabina del mezzo su cui stava viaggiando, finendo sotto le ruote (sull'argomento si consiglia un approfondimento attraverso il libro "Bisagno" di Elvezio Massai "Santo", che di Bisagno fu amico e compagno di studi prima di partecipare con lui alla guerra di liberazione).
Ad Aldo Gastaldi il comune di Genova ha dedicato un'importante arteria cittadina (rinominando il Corso Giulio Cesare) su cui si affaccia la Casa dello Studente, teatro negli anni dell'occupazione nazista di efferate torture. Una statua con lapide a suo ricordo si trova al Parco dell'Acquasola, nel centro cittadino. Sempre a Genova un Istituto Tecnico Industriale porta il suo nome.
Il 24 aprile 2005 i resti mortali di Aldo Gastaldi sono stati traslati dal Campo di Trento e Trieste al Pantheon del Cimitero monumentale di Staglieno, dove riposano i genovesi più illustri.
[modifica] Onorificenze
Medaglia d'oro al valor militare
— Desenzano del Garda, 21 maggio 1945
[modifica] Bibliografia
- Elena Bono, Per Aldo Gastaldi "Bisagno", editore Le Mani
[modifica] Collegamenti esterni
- Biografia di Aldo Gastaldi sul sito dell'ANPI
- La statua e la lapide ad Aldo Gastaldi
- L'I.T.I.S. Aldo Gastaldi
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