Adonis
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Adonis, (pseudonimo di Alī Ahmad Sa'īd Isbir, (Qassabīn, Siria, 1930) è un poeta siriano, considerato da molti critici il più grande poeta arabo vivente.
Studiò dapprima all'Università di Damasco e poi all'Università Saint Joseph di Beirut. Nel 1957 pubblicò la sua prima raccolta (Poesie prime) che venne accolta con favore dal pubblico e che gli valse la stima del poeta libanese Yūsuf al-Khāl che lo invitò a contribuire alla nascita della rivista Shi'r.
Adonis è stato attivissimo nel dibattito culturale. Insieme al poeta iracheno al-Sayyāb e al palestinese Ğabrā Ibrāhīm Ğabrā fondò il gruppo culturale Tammuz, dal nome della divinità babilonese appunto per simboleggiare la volontà di una rinascita culturale araba, rileggendone il patrimonio (sia di quello islamico che quello del Medio Oriente antico) in una chiave moderna aperta agli influssi delle altre culture. In quest'ambito si pone, per l'approccio innovativo, anche l'antologia della poesia classica araba curata dallo stesso Adonis.
Gli anni '60 sono però anche quelli di importanti opere poetiche - tra cui i Canti di Mihyār il damasceno (1961), scritto dopo un lungo soggiorno parigino e Il teatro e gli specchi (1968) - e della fondazione di nuove riviste quali Afāq (Orizzonti) nel 1964 e Mawāqif (Posizioni) nel 1968 cui vengono ospitate sperimentazioni poetiche, poesie dialettali, traduzioni e poemi in prosa.
L'opera di Adonis comprende diverse raccolte di poesie tradotte in molte lingue. Tra le più significative: Qālat al-Ard (1952; Disse la terra), Aghānī Mihyār ad-Dīmashqi, (1961; I canti di Mihyār ad-Dīmashqi), Qabr min Ağl New York (1971; Una tomba per New York), Kitāb al-Hisār (1986; Il libro dell'assedio), Introduzione alla poetica araba (1992), Poesie (1993), Siggil (2000), Mussiqa al-hut al-azraq (2005; La musica della balena azzurra), Al-muhīt al-aswad (2006, L'oceano nero [1]) .
In Italia gli è stato assegnato nel 1999 il Premio Nonino per la poesia.
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