Accusativo alla greca
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'accusativo alla greca o di relazione è una costruzione tipica della lingua greca, ma presente anche in altre lingue, come il latino e l'italiano, per esprimere mediante il caso accusativo il complemento di limitazione. Un classico esempio è la clausola omerica πόδας ὠκὺς Ἀχιλλεύς (pódas ōkhýs Akhilleús) "il piè veloce Achille", letteralmente: piediACCUS veloce Achille ossia "Achille, veloce quanto ai piedi".
Spesso questa costruzione è impiegata con riferimento alle parti del corpo. Per esempio in latino nudus pedes "a piedi nudi", letteralmente "nudo riguardo ai piedi".
L'esempio più famoso in italiano è il manzoniano Sparsa le trecce morbide / sull'affannoso petto, in cui l'aggettivo sparsa è concordato al femminile singolare della persona che viene descritta (la pia, cioè Ermengarda), mentre le trecce morbide in funzione di accusativo (senza preposizioni: l'unico modo per segnalare l'accusativo in una lingua priva di declinazione come l'italiano) esprimono il complemento di limitazione (la medesima costruzione è presente, nello stesso coro, nei versi successivi lenta le palme "con le mani rilassate", e rorida di morte il bianco aspetto "col pallido volto rorido di morte").
In italiano l'uso dell'accusativo alla greca è estremamente ridotto e solo letterario, data l'impossibilità di marcare nomi all'accusativo. Di fatto, molti casi in cui si potrebbe parlare di accusativo alla greca si confondono con costruzioni subordinate implicite (continuazione dell'ablativo assoluto latino), che in italiano sono piuttosto frequenti: ad esempio, volti i guardi al varcato Ticino potrebbe essere un caso di accusativo alla greca ("rivolti con lo sguardo...") ma potrebbe anche essere inteso come "con gli sguardi rivolti...", con una costruzione quindi analoga a vista la mala parata, se ne sono andati, e simili.