Trattato di Waitangi
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Trattato di fondamentale importanza per la storia neozelandese, il Trattato di Waitangi è stato firmato il 6 febbraio 1840 tra William Hobson, in qualità di rappresentante della corona inglese, e 40 capi delle tribù Maori dell'Isola del Nord.
[modifica] Cause e storia del Trattato
Tra le cause fondamentali che spinsero gli inglesi a cercare un accordo con i Maori per il controllo della Nuova Zelanda, va annotato il fatto che da un po' di tempo anche i francesi avevano cominciato ad interessarsi a tale territori (nel 1840 avevano fondato una colonia di modeste dimensioni nell'Isola del Sud). Venne quindi inviato in Nuova Zelanda il capitano William Hobson, con istruzioni da parte di Lord Normanby per cercare di siglare un accordo con i nativi, al fine di ottenere un controllo completo della Nuova Zelanda. Appena arrivato, Hobson si mise a scrivere il Trattato insieme a James Bumsby, rappresentante della corona inglese in Nuova Zelanda, e a James Freeman, suo personale segretario.
Il Trattato venne firmato dalle parti interessate il 6 febbraio, giorno che divenne poi festa nazionale, nelle sue due versioni: quella ufficiale in inglese e la copia tradotta in maori dal missionario Henry Williams. Firmando il trattato, i capi maori decidevano spontaneamente di cedere tutti i poteri che loro avevano sull'Isola del Nord al regnante inglese, nonostante alcuni storici sostengano che Henry Williams abbia dato una descrizione sbrigativa e non completamente fedele del Trattato ai capi maori.
Il 21 maggio 1840 Hobson dichiarò la Nuova Zelanda possedimento inglese: l'Isola del Sud per scoperta da parte di Cook e quella del Nord per il Trattato.
Il 4 novembre dello stesso anno, Hobson dichiarava la Nuova Zelanda come colonia indipendente dal Nuovo Galles del Sud. Era finalmente nata la Nuova Zelanda.