Specchia (megalite)
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Le Specchie sono degli antichi monumenti megalitici, realizzati mediante utilizzo a secco di grossi blocchi in pietra. Esse si innalzano, in forma approssimativamente conica, per un'altezza che va all'incirca dai 10 ai 25 metri.
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[modifica] Epoca di costruzione
La loro realizzazione viene attribuita al popolo dei Messapi, senza però escludere un'origine più antica, risalente al Neolitico.
Naturalmente il nome attribuito non è pertinente, essendo nato in epoca medievale quando ci si riferiva ad essi con il termine specchia, probabilmente derivato dal latino specula, in relazione a supposte utilizzazioni quali posti di vedetta.
[modifica] Tecnica di costruzione
Come detto, la tecnica utilizzata era quella della costruzione litica a secco. La specchia veniva realizzata secondo uno schema costruttivo che prevedeva la realizzazione di piani concentrici con la posa di grossi blocchi calcarei di forma irregolare. Al centro veniva eretta una torre cilindrica costruita con blocchi squadrati di pietra calcarea.
Ai fianchi si riscontra la presenza di rampe di accesso, appena visibili nell'attuale stato di conservazione, che permettevano di accedere alla parte sommitale.
[modifica] Funzione
Non è nota la funzione attribuita in origine a questi monumenti megalitici dai loro costruttori. Le congetture degli studiosi rimangono ancora prive di solide conferme e sono da considerarsi tuttora non decisive.
[modifica] Postazioni di avvistamento
Alcuni studiosi, ad esempio, hanno avanzato l'ipotesi di una funzione di avvistamento, suffragata dallo sviluppo in altezza, dalla presenza delle rampe di accesso e dal fatto che le specchie, almeno quelle di dimensioni maggiori, sono preferibilmente collocate su delle alture.
[modifica] Una funzione funeraria
Altri invece, sono propensi a riconoscervi una funzione sepolcrale, conformemente a quanto accertato per altre formazioni megalitiche, quali ad esempio i dolmen.
In effetti, alcuni ritrovamenti avvenuti nel Salento, testimoniano la presenza all'interno di sepolture complete di corredo funerario. Tuttavia, l'associazione con una destinazione funeraria non può essere facilmente generalizzata. Infatti tutti ritrovamenti funerari sono avvenuti in Specchie di piccole dimensioni mentre nessun esempio di resti funebri è mai associato a monumenti di mole maggiore.
[modifica] Una discarica
È plausibile che la materia prima con cui erano realizzate fosse costituita da pietre di risulta, cioè provenienti dal dissodamento dei terreni destinati alla coltivazione o al pascolo e che, a causa della loro forma, non fossero suscettibili di un diverso riutilizzo edilizio (come ad esempio in trulli, muri a secco, ecc.). Pertanto una delle funzioni assolte, magari in maniera solo accessoria, poteva essere quella di accumulazione di materiali indesiderati su una piccola superficie di terreno.
[modifica] Un condensatore di vapore atmosferico
Sempre rimanendo nel campo delle congetture, un'ipotesi affascinante e tutta da dimostrare, le vedrebbe quali condensatori di umidità. Il calo notturno della temperatura avrebbe dato luogo al fenomeno della condensa e permesso l'accumulo di acqua. Ciò sarebbe coerente con gli sforzi profusi dall'ingegno agronomico delle popolazioni delle Murge in quella lotta contro la scarsa piovosità del territorio e l'esigua circolazione superficiale di acque tipiche dei terreni calcarei.
[modifica] Localizzazione e rapporto con il territorio
Le Specchie, con il loro aspetto di coacervi di pietre a volte casuali, a volte più o meno ordinati, apparentemente finalizzati ad ottenere uno sviluppo in altezza su di una base non troppo estesa, non possono essere considerate manifestazioni altisonanti di architettura o ingegneria. Sono comunque uno una notevole e caratteristica emergenza paesaggistica del territorio dell'Alta Murgia barese.
Nella territorio di Ceglie Messapica (in provincia di Brindisi), è presente un gruppo formato da diciotto specchie disposte a raggiera intorno all'antico nucleo messapico. Altre si rinvengono nei territori di Francavilla Fontana e Villa Castelli.