Sant'Obizio
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Sant'Obizio | ||
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Nascita | XII secolo | |
Morte | 1206 | |
Venerato da | Chiesa cattolica romana | |
Canonizzazione | Giubileo del 1600 | |
Patrono di | Niardo (BS) | |
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Obizio o Obizzo visse verso la metà del XII secolo, nato a Niardo in Valcamonica, è santo della Chiesa cattolica.[1]
Indice |
[modifica] Cenni biografici
Nato a Niardo, era figlio del conte del luogo Graziadeo. Addestrato fin da fanciullo nell'arte bellica, partecipò giovanissimo alle battaglie tra i Bresciani e i Cremonesi.
Il 7 luglio 1191 partecipa alla battaglia di Malamorte, a Rudiano, contro i Bergamaschi. Partecipando all'assalto contro il nemico, rimase intrappolato nella mischia dei combattenti, e fu imprigionato dalle travi di un ponte che era caduto sotto il peso dei soldati.
Obizio rimase sepolto lunghe ore finché non riuscì a farsi liberare da un passante. A lui raccontò d'aver visto l'inferno e le sue orribili pene; per questo decise d'abbandonare il mondo e dedicarsi ad una vita di penitenza e d'orazione.
Tornato a Niardo abbandonò la moglie Triglisenda e i figli e si vestì da eremita. Fece lunghi pellegrinaggi a Cremona e in tutta l'alta Italia, ed alla fine chiese d'essere ospitato a Brescia nel monastero di Santa Giulia.
Dopo sei anni di vita penitente morì sulla nuda terra il 6 dicembre 1206, e fu sepolto nel chiosto del convento di Santa Giulia.
Nel 1498 nell'urna dove era stato sepolto Obizio cominciò a scaturire un'acqua miracolosa. Le sue ossa furano traslate sotto l'altare di Santa Giulia ed anche lì, nel 1553 ancora scaturì del liquido.[2]
Nell'anno del giubileo 1600 fu istituito il culto di Sant'Obizio. Nel 1530 il Romanino dipinse le storie della sua vita.
Quando il monastero di Santa Giulia venne soppresso nel 1797 la comunità di Niardo reclamò le reliquie del suo santo, le quali sono ora custodite nell'altare della parrocchiale.
[modifica] Culto
Ogni anno Niardo celebra la solenne festa di San'Obizio i primi di maggio.
[modifica] Note
- ^ Tratto da: Lino Ertani. La Valle Camonica attraverso la storia. Esine, Tipolitografia Valgrigna, 1996. 241
- ^ Tratto da: Lino Ertani. La Valle Camonica attraverso la storia. Esine, Tipolitografia Valgrigna, 1996. 242
[modifica] Collegamenti esterni
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