Poliploidia
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La poliploidia è la presenza di un numero di cromosomi superiore al corredo diploide (che nelle cellule somatiche della maggior parte degli eucarioti è diploide, cioè comprende due cromosomi per ogni tipo, con la stessa forma e dimensione), tale che ciascun cromosoma sia presente in numero superiore a due.
Nel regno animale la poliploidia è estremamente rara o limitata a particolari tessuti. Nelle piante la poliploidia è estremamente frequente e interessa l’intero organismo. Si hanno quindi specie poliploidi.
Le piante poliploidi sono classificate in due tipi principali: se i corredi cromosomici dell’organismo poliploide derivano dalla stessa specie si parla di autopoliploidi (ad esempio la patata coltivata), se invece derivano da specie differenti si parla di allopoliploidi (ad esempio la specie a cui appartiene il frumento duro Triticum turgidum deriva dall’unione di due specie diverse, benché affini, Triticum urartu e Aegilops speltoides).
In generale le specie autopoliploidi presentano problemi di sterilità dovuti all’appaiamento multiplo dei cromosomi durante la meiosi, dato che sono presenti più di due cromosomi uguali. Negli allopoliploidi, invece, l’appaiamento avviene più regolarmente poiché si formano coppie di cromosomi derivanti dalla stessa specie.
La poliploidia nell'uomo ha sempre esito letale: nel 99% dei casi l'individuo poliploide muore durante la gravidanza, mentre il restante 1% muore subito dopo la nascita.[citazione necessaria]