Operatore socio-sanitario
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L’operatore socio-sanitario, sinteticamente OSS, è una figura professionale recente, codificata dall'Accordo Stato-Regioni del 18 febbraio 2001. Tale operatore sostituisce le precedenti figure professionali che si occupavano di assistenza, sia nell’area sanitaria (OTA), che nell'area sociale (ASA, OSA, ADEST ecc.), con una figura più completa, integrando funzioni, compiti e competenze delle due aree, in un unico contesto professionale. Il suo compito è quello di aiutare le persone a soddisfare i propri bisogni fondamentali, promuovendone l'autonomia e l'autodeterminazione, collaborando con gli altri operatori dell'area sociale (assistenti sociali, educatori, ecc.) e con quelli dell'area sanitaria (medici, infermieri, ecc.) a seconda dell'area di intervento.
Nello svolgimento delle proprie attività l'operatore socio sanitario deve attenersi alle indicazioni attribuite dal responsabile dell'assistenza infermieristica (che è, sulla base del DM n° 739 del 14.9.1994 l'Infermiere)o, se opera in contesti sociali, da professionisti quali l'educatore professionale e l'assistente sociale.
L'ambito lavorativo riguarda sia strutture sanitarie (come ospedali, cliniche, ASL), che strutture sociali (centri diurni integrati, case di riposo, assistenza domiciliare, comunità di recupero, ecc.).
[modifica] Percorso formativo
Il titolo di operatore socio-sanitario viene conseguito in seguito alla frequentazione di un corso di qualifica teorico-pratico post-diploma di scuola dell'obbligo della durata di almeno 1000 ore. Il corso può essere avviato solo in presenza di autorizzazioni degli enti preposti identificati a livello regionale.
[modifica] Collegamenti esterni
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