Mura di Napoli
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Le Mura di Napoli furono un circuito difensivo fondamentale per Napoli e per i suoi abitanti, le mura, oggi visibili in pochi resti, abbracciavano un perimetro pari alla grandezza del Centro Antico e spesso si può immaginare il percorso seguendo le cortine delle abitazioni.
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[modifica] Le mura greche
Si dispongono lungo i margini del pianoro su cui sorge la città antica di Napoli ed erano protette da valloni naturali che circondavano l'abitato e costituivano dei veri e propri fossati difensivi. Queste fortificazioni avevano creato per Neapolis fama di inespugnabilità, confermataci dalle fonti storiche sia riguardo alla guerra annibalica (218-202 a.C.), sia durante il conflitto greco-gotico (VI secolo d.C.).
[modifica] Provenienza dei blocchi
I blocchi venivano estratti da una vasta cava di età greca che si trova a Poggioreale; essa è stata individuata casualmente nel 1987 in séguito ad un cedimento, sotto il Cimitero Monumentale, e precisamente al di sotto del piazzale antistante la chiesa di Santa Maria del Pianto. La cava, che era stata ostruita da un franamento, presenta già segnate lungo le pareti le strisce orizzontali corrispondenti all'altezza dei blocchi e - cosa ancora più sorprendente - i caratteristici segni alfabetici graffiti degli antichi cavatori. Dalla cava i blocchi venivano trasportati in città percorrendo l'attuale rettilineo di via Nuova Poggioreale - via Casanova per entrare dritti a Napoli dall'antica porta situata dove ora si trova il Castel Capuano.
[modifica] Il tracciato delle mura
Il tracciato delle mura greche di Napoli - nonostante le ampie e gravi distruzioni operate nel corso dei secoli - ancora si conserva ed è riconoscibile per lunghi tratti, da essere oramai ben conosciuto nelle sue grandi linee, mentre dubbi sussistono sull'andamento in dettaglio di alcuni punti.
- Tracciato certo - Le mura si snodano lungo via Foria, via Costantinopoli, piazza Bellini, piazza San Domenico Maggiore, entrambi i lati di via Mezzocannone, Università, rampe di San Marcellino, via Arte della Lana e Archivio di Stato, piazza Nicola Amore, lato settentrionale di Corso Umberto, piazza Calenda, via Pietro Colletta, Castel Capuano, vico Santa Sofia, via Foria.
- Tracciato incerto - Discusso è il percorso delle mura da Sant'Aniello a Caponapoli a via Mezzocannone, soprattutto il tratto da piazza Bellini a piazza San Domenico (le due piazze non sono allineate! Forse i cortili interni di San Domenico, posti obliquamente, possono suggerire l'andamento delle mura!). Pure dibattuto è il percorso di via Mezzocannone dove i resti corrono paralleli (cinema e università) forse per regolarizzare e fortificare i due lati del valloncello che, risalendo dal mare, rappresentava una via naturale di accesso alla città; intanto altri tratti di mura sono stati rinvenuti nell'area dell'Università ma in zone più interne e fanno pensare piuttosto a muri di terrazzamento.
[modifica] Le porte greche
Particolarmente complesse sono le aree interessate dalle antiche porte della città, generalmente del tipo "a tenaglia" (Sant'Andrea delle Dame, vico Storto San Pietro a Maiella, piazza San Domenico, via Mezzocannone o Università, Forcella, Castel Capuano, Porta S.Gennaro), come pure dove le mura sono associate a torri (piazza Bellini, piazza San Domenico, via Mezzocannone, ecc.).
[modifica] Fasi costruttive
Sono state riconosciute due fasi edilizie principali; a tali diversità corrispondono per lo più - anche se non sempre - cronologie diverse:
- La prima fase degli inizi di V secolo a.C. (connessa alla fondazione di Neapolis), si distingue per l'impiego di tufo grigio granuloso e per la tecnica in ortostati (ossia larghi blocchi posti di coltello su una fondazione costituita da uno o due filari di blocchi messi in piano). Possono presentare una sola cortina quando foderano il salto della collina ammorsandosi ad essa con briglie anch'esse in ortostati; oppure essere costituite da una doppia cortina rafforzata da briglie interne che creano così delle cellette riempite con scaglie di tufo (emplèkton) quando sono costruite in piano o con funzione di terrazzamento. Appartiene a questa prima fase anche il tipo di muratura "a chiave" caratterizzata da filari alterni formati da due blocchi affiancati, coperti da altri disposti di taglio.
- La seconda fase di IV secolo a.C. (da collegare alla guerra sannitica), è caratterizzata invece dall'uso di tufo giallo compatto e blocchi sistemati in assise piane. Presentano una sola cortina e briglie trasversali nella stessa tecnica, e si appoggiano alle fortificazioni di prima fase che così diventa la cortina interna. Caratteristici per i muri di seconda fase sono i segni di cava, lettere singole o nessi in alfabeto greco che furono scolpiti sui singoli blocchi durante i lavori di estrazione.
- Altre fasi - Scavi recenti hanno anche individuato rifacimenti del circuito difensivo databili al III secolo a.C.
Sembra accertato che il perimetro delle fortificazioni non abbia subìto ampliamenti rilevanti in epoca antica; solo Valentiniano III (440 d.C.) ne avrebbe realizzato uno verso la zona portuale, attestato da un'iscrizione e dai recenti rinvenimenti di una torre a Corso Umberto e di tratti di muratura a piazza Nicola Amore (scavi Metropolitana).
[modifica] Importanti resti
- Le Mura di Piazza Bellini sono state scoperte casualmente nel 1954; altri scavi eseguiti nel 1984 nel giardinetto a fianco del monumento furono poi reinterrati.
L'attuale situazione è profondamente modificata dall'epoca greca: il piano antico era circa mt 10 più in basso rispetto all'attuale, e questo tratto di mura correva lungo il ciglio di una collina ora completamente spianata, alla sommità di un vallone oggi del tutto colmato (via Costantinopoli - via San Sebastiano).
Gli studiosi non sono concordi nel datare questo tratto di mura: un tempo veniva datato tutto al IV secolo a.C. considerandolo un ampliamento della cinta muraria rispetto ad una più antica rinvenuta in via del Sole; oggi lo si considera invece di V secolo a.C. rafforzato nel IV secolo a.C.; ma intanto i nuovi saggi del 1984 non hanno dato reperti anteriori al IV secolo a.C. Il problema dunque resta aperto.
- Le Mura di Piazza Cavour (alle spalle dell'edificio scolastico Salvator Rosa) sono quasi interamente di seconda fase; hanno un andamento a scarpa e fondazioni a gradoni e si conservano per un'altezza di mt 9,20. A breve distanza da esse, negli anni '50 fu rinvenuto in posizione arretrata un altro muro di mt 10 di altezza, probabilmente di prima fase, andato distrutto per la realizzazione della Rampa Maria Longo (pochi i resti superstiti).
- Le Mura di Piazza Calenda sono costituite da grossi blocchi di tufo che formano una doppia cortina con briglie trasversali di collegamento. Sono state rinvenute durante i lavori del "Risanamento". Le mura sono abbastanza articolate e proseguono al di sotto del manto stradale e del vicino cinema (non visibili). In effetti la piazza, non prevista nei progetti, è stata realizzata proprio per il rinvenimento delle antiche mura greche, per la tutela delle quali i costruttori dei palazzi furono obbligati dalla Soprintendenza a ridurre ed arretrare l'ingombro degli edifici.
[modifica] Le mura aragonesi
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[modifica] Le mura spagnole
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