Luisa Casati
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Luisa Casati (nata Luisa Amman; Milano, 23 gennaio 1881 – Londra, 1 giugno 1957) è stata una nobildonna e collezionista d'arte italiana.
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[modifica] Biografia
Seconda figlia del ricco produttore di cotone Alberto Amman e di Lucia Bressi, passò a Milano un'infanzia privilegiata ma isolata. Durante l'infanzia cominciò ad appassionarsi alla vita di personaggi come Ludwig II di Baviera, l'imperatrice Elisabetta d'Austria, Sarah Bernhardt, Cristina di Belgiojoso e la Contessa di Castiglione.
Con la prematura morte dei genitori, Luisa e la sorella maggiore Francesca, divennero ricchissime ereditiere.
Nel 1900 la Casati sposò il marchese milanese Camillo Casati Stampa di Soncino; nel 1901 nacque la loro unica figlia, Cristina.
La relazione con Gabriele D'Annunzio causò uno "scandalo" e Luisa Casati divenne particolarmente eccentrica, a partire dall'abbigliamento e dal vistoso trucco.
Nel 1910 acquistò a Venezia l'abbandonato palazzo Venier dei Leoni, oggi sede della fondazione e museo Peggy Guggenheim. Questo palazzo con ampi giardini fu la sua residenza fino al 1924. In questi giardini Luisa Casati accolse corvi albini, pavoni e ghepardi. Lì si tenevano anche feste ed appuntamenti mondani.
Nel 1923 decise di acquistare una casa a Parigi, il Palais Rose da lei soprannominato Palais du Rêve, chateaux alle porte di Parigi appartenuto a Robert de Montesquiou. Nel 1930 aveva accumulato, a causa del suo stile di vita, un debito di 25 milioni di dollari; impossibilitata a soddisfare tutti i creditori fu costretta a vendere il Palais e tutti i suoi contenuti furono messi all'asta. Tra gli acquirenti all'asta ci fu anche Coco Chanel. Fuggì a Londra, dove vivevano la figlia Cristina, con la quale aveva sempre avuto un rapporto burrascoso, e la nipote. Qui visse in povertà fino alla morte avvenuta nel 1957. È sepolta a Londra nel Brompton Cemetery.
[modifica] Mecenatismo
Il suo desiderio di diventare lei stessa un'opera d'arte attraverso la sua vita ed il suo aspetto estetico, la sua passione per l'arte la portarono a cercare artisti conosciuti ma anche a scoprire giovani talenti che la rappresentassero in quadri ad olio, schizzi, sculture e fotografie.
Molte delle opere sono andate perdute e molte altre appartengono a collezioni private. Di lei rimangono ritratti e sculture di Giovanni Boldini, Augustus John, Kees Van Dongen, Romaine Brooks, Ignacio Zuloaga, Drian, Alberto Martini, Alastair, Giacomo Balla, Catherine Barjansky, Jacob Epstein e foto di Man Ray, Cecil Beaton e del barone Adolph de Meyer. Fu anche "musa" dei futuristi, Filippo Tommaso Marinetti, Fortunato Depero e Umberto Boccioni, e contribuì con loro ad uno spettacolo di marionette su musiche di Maurice Ravel.
[modifica] Bibliografia
- Ryersson, Scot D.; Michael Orlando Yaccarino (Marzo 2003)Infinita Varietà: Vita e leggenda della Marchesa Casati Corbaccio, ISBN 88-7972-743-2