Legge Gasparri
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La cosidetta legge Gasparri, dal suo promulgatore il deputato Maurizio Gasparri, è la legge n. 112 del 3 maggio 2004 - "Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., nonché delega al Governo per l'emanazione del testo unico della radiotelevisione".
La legge Gasparri è una delle leggi più discusse del Governo Berlusconi II. Si tratta in sostanza di una legge di riforma generale del sistema radiotelevisivo, la terza "legge di sistema" dopo la legge n. 103/1975 e la legge Mammì. La legge Maccanico cerca di rimediare all'insufficiente carenza normativa della legge Mammì per garantire maggiormente il pluralismo esterno.
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[modifica] L'iter legislativo
La legge, proposta dal ministro delle comunicazioni, Maurizio Gasparri, è stata oggetto di un iter legislativo molto complesso. Approvata dal Parlamento il 2 dicembre 2003, è stata rinviata alle Camere dal Presidente Ciampi il successivo 13 dicembre, con messaggio motivato.
Il messaggio del Presidente ha dei richiami precisi:
- necessità di fissare un termine più breve per la regolamentazione del digitale terrestre da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (la l. Gasparri cercava di prorogare il termine fissato dalla sent. n. 466/2002 della Corte Costituzionale)
- la base di riferimento per il calcolo dei ricavi (il c.d. Sistema Integrato delle Comunicazioni) potrebbe consentire, a causa della sua dimensione, a chi ne detenga il 20 per cento di disporre di strumenti di comunicazione in misura tale da dar luogo alla formazione di posizioni dominanti, violando così il pluralismo.
[modifica] La legge definitiva
Per quanto riguarda il primo richiamo mosso dal Presidente col suo messaggio, il Governo si è preoccupato di adottare un decreto legge (il c.d. decreto salvareti), che è poi stato convertito in legge dal Parlamento in data 23 febbraio 2004, aspramente criticato perché di fatto calpestava una sentenza della Consulta che ordinava la messa sul satellite di un rete Mediaset e la conseguente perdità di pubblicità su Raitre. Il nuovo testo della legge Gasparri è stato approvato in via definitiva il 29 aprile (dopo 130 sedute e la presentazione di 14000 emendamenti), e promulgato dal Presidente il 3 maggio 2004.
[modifica] Principi della legge
La legge Gasparri contiene delle novità:
- limiti al cumulo dei programmi e alla raccolta di risorse economiche (art. 15):
- definizione del "SIC" (Sistema Integrato delle Comunicazioni), che comprende stampa quotidiana e periodica; editoria (...) anche per il tramite di Internet; radio e televisione; cinema; pubblicità
- i soggetti (che sono quelli previsti dall'art.1, co.6, lett. A), num.5 della legge 31 luglio 1997, num. 249)non possono conseguire, nè direttamente, nè attraverso soggetti controllati, ricavi superiori al 20% dei ricavi complessivi del sistema integrato delle comunicazioni (tale limite corrisponde a circa 26 miliardi di euro, e sostituisce il limite del 30% della l. Maccanico, il quale però corrispondeva a 12 miliardi)
- il digitale terrestre va realizzato entro il 31 dicembre 2006 (art. 23)
- differenti titoli abilitativi per lo svolgimento delle attività di operatore di rete o di fornitore di contenuti televisivi o di fornitore di contenuti radiofonici (art. 5)
- l’autorizzazione non comporta l’assegnazione delle radiofrequenze (art. 5)
[modifica] Critiche alla legge
La legge Gasparri è stata criticata per i seguenti motivi:
- il tetto antitrust definito nel 20% del SIC è stato sì abbassato in misura percentuale rispetto al 30% della l. del 1987 (art 3 lett. B L. 67/1987), ma il valore assoluto di tali percentuali è passato da 12 miliardi di euro di allora a 26 miliardi oggi
- l'aumento del limite antitrust viola il principio del pluralismo sancito dall'Articolo 21
- si incentiva ancora di più la pubblicità televisiva, a scapito di quella sulla stampa
- mancano riferimenti al diritto all'informazione degli utenti
- la fissazione di una data (31 dicembre 2006) entro cui realizzare le reti digitali terrestri rischia di aprire un altro regime di proroga (rischio concretizzato nel rinvio al 2012 del digitale)
- ci sarebbe una grave e palese violazione della sentenza 466/2002 della Consulta
- Mediaset potrebbe avvantaggiarsi più di altri editori rafforzando la sua posizione dominante
- in generale, un pericolosissimo rischio di rafforzamento della figura di Silvio Berlusconi nel campo tv.
- lasciava irrisolti i problemi del piano nazionale delle frequenze
[modifica] Bocciatura dell'UE
L'Unione Europea è intervenuta con una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia dove si chiedevano spiegazione sulle storture del sistema radio-tv causate dalla Gasparri. [1]; la stessa unione, a luglio 2007 dà 2 mesi di tempo all'Italia per correggere le presunte storture della Gasparri sulla parte relativa al digitale terrestre. La richiesta di proroga del governo italiano è stata respinta, ciò vuol dire che con le regole in vigore lo Stato Italiano rischia una multa di 300-400 mila euro al giorno fino a quando non saranno cambiate le regole. La multa sarà applicata a partire da gennaio 2009, retroattivamente al 2006, quindi la stima iniziale della multa è tra 328,5 e 438 milioni di Euro.
[modifica] Il nuovo disegno di legge
Avvenuta con le elezioni del 2006 il cambiamento della maggioranza, il nuovo ministro Paolo Gentiloni ha presentato un disegno di legge che da un lato fa slittare al 2012 il termine per passare dalla televisione analogica a quella digitale, dall'altra cerca di modificare ampie porzioni della legge Gasparri. Ampie riserve anche su quest'ultimo disegno di legge sono state espresse dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Antonio Catricalà, mentre Corrado Calabrò, presidente dell'Authority per le comunicazioni, spinge per la rapida approvazione.
[modifica] Note
- ^ Legge Gasparri, la Ue avvia la procedura d'infrazione. La Repubblica, 19-07-2006
[modifica] Voci correlate
- Legge Mammì
- Legge Maccanico
- Normativa della radiotelevisione terrestre
- Televisione
- Televisione digitale terrestre
[modifica] Altri progetti
Articolo su Wikinotizie: Procedura di infrazione UE contro Italia e Spagna: troppa pubblicità in tv 7 dicembre 2007
[modifica] Collegamenti esterni
- Messaggio di rinvio del Presidente del 13 dicembre 2003
- Il testo della legge
- Il Disegno di legge Gentiloni
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