Gisulfo II del Friuli
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Gisulfo II (o Gisolfo) (... – 610 circa) è stato un duca longobardo, duca del Friuli dal 590 crica al 610 circa.
Inizialmente oppositore di re Agilulfo, nel 603 si riconciliò con il sovrano. Intervenne nelle questioni relative al patriarcato di Aquileia, allora investito dallo Scisma tricapitolino. Nel 607 il patriarcato fu scisso tra due patriarchi: uno, aderente allo scisma, legato ai Longobardi e l'altro, che risiedeva a Grado, vicino ai Bizantini e fedele a Roma. Gisulfo sostenne l'elezione a patriarca del tricapitolino Giovanni in opposizione al cattolico Candidiano.
Pochi anni dopo, probabilmente nel 610, Gisulfo dovette affrontare un'invasione degli Avari. Nonostante il grande valore mostrato in battaglia, secondo Paolo Diacono, lo scontro volse a favore degli invasori, numericamente superiori.
![]() «
![]() |
![]() «
![]() |
La capitale del ducato, Cividale, tuttavia, resistette, anche se cadde poco più tardi a causa del tradimento della moglie di Gisulfo, Romilda. Da Romilda aveva avuto otto figli: quattro maschi (Caco, Tasone, Radoaldo e Grimoaldo) e quattro femmine (Appa, Gaila e altre due delle quali nemmeno Paolo Diacono ricorda i nomi).
Predecessore: | Duca del Friuli | Successore: |
---|---|---|
Grasulfo I | 590 - 610 circa | Caco e Tasone |
[modifica] Fonti
- Paolo Diacono, Historia Langobardorum (Storia dei Longobardi, Lorenzo Valla/Mondadori, Milano 1992).
Portale Longobardi: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di longobardi