Giovanni Giacomo del Monferrato

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Gian Giacomo Paleologo (Trino, 23 marzo 1395 – Casale Monferrato, 12 marzo 1445) è stato un marchese italiano, signore del Monferrato.

[modifica] Vita

Figlio di Teodoro II, venne affiancato al padre nel governo del marchesato già dal 1404. Nel 1412 Giovanni Giacomo sposò Giovanna di Savoia, sorella di Amedeo VIII, dalla quale ebbe numerosi figli.

Morto il padre Teodoro nel 1418, Giangiacomo prese le redini del governo, venendo ufficialmente insignito del feudo monferrino dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo. Da subito il giovane marchese si distinse in brillanti spedizioni militari nell'area appenninica ai danni dei genovesi e dei milanesi, riuscendo a riconquistare Spigno Monferrato e ricevendo doni dai vari signori della zona. Ad accrescere la sua potenza fu il matrimonio siglato nel 1421 tra la sorella Sofia e il penultimo imperatore di Bisanzio, Giovanni VIII.

Ma la politica espansionistica del padre e di Giangiacomo fece prendere duri provvedimenti a riguardo da parte dei duchi di Savoia e di Filippo Maria Visconti. Nel 1431 i due potenti signori siglarono un'alleanza anti-monferrina, prevendendo la cancellazione dello stato del Monferrato dalla carta geografica e la spartizione delle terre. Davanti a questo schieramento di forze, totalmente soverchianti per il piccolo territorio piemontese, Giangiacomo deve richiedere gli aiuti della Francia.

La guerra volge al peggio per Giangiacomo nel giro di un anno. Nel 1432 il marchese è sconfitto e cerca di siglare una pace vantaggiosa per i Savoia: con un trattato, siglato a Torino (garante il vescovo Aimone da Romagnano), cede loro tutti i territori alla sinistra del Po in cambio di riottenere il controllo sul Monferrato. Amedeo VIII è spietato: Giovanni Giacomo dovrà da questo momento considerarsi vassallo dei Savoia in cambio della signoria sulle poche terre concessegli.

Dopo un viaggio a Milano e a Venezia per gli accordi militari, Giovanni Giacomo torna a Casale Monferrato per siglare la pace anche con i Savoia. Amedeo VIII chiede al marchese la restituizione delle spese di guerra. La ribellione di Giangiacomo comporta l'assedio di Chivasso da parte delle truppe sabaude, facendo cedere nuovamente il marchese alle pretese dei Savoia, nei confronti dei quali diventa vassallo.

Il prestigio del popolo monferrino è scomparso, la popolazione è ridotta alla fame. Davanti a tanto sfacelo, Giangiacomo si spegne tristemente la mattina del 12 marzo 1445.