Crociata contro Federico II
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La crociata contro Federico II (1229-1230) fu un'iniziativa di papa Gregorio IX contro l'imperatore, re di Sicilia e re di Gerusalemme Federico di Hohenstaufen, al ritorno dalla sesta crociata.
[modifica] Storia
Federico II era stato scomunicato dal papa per la più volte ritardata partenza alla crociata (il Papa voleva mettere in difficoltà lo scomodo imperatore, il quale non aveva nessun interesse ad attaccare i musulmani, così vicini alla Sicilia dove aveva la corte), culminata con il rientro del 1227 a seguito di un'epidemia nata tra le truppe in navigazione.
Federico ripartì nel 1228, ancora scomunicato, e riuscì a condurre un accordo diplomatico con il sultano ayyubide al-Malik al-Kāmil per la cessione di Gerusalemme e altri territori, pur se smantellati militarmente.
Il 18 marzo 1229 Federico II ricevette la corona di re di Gerusalemme grazie al precedente matrimonio con Isabella II di Brienne (che ormai era già defunta), nonostante l'opposizione del clero locale e di quasi tutti i grandi feudatari. Sul piano formale non si trattava di un'autentica incoronazione, in quanto Federico era colpito da una scomunica, che non gli permetteva di partecipare a cerimonie religiose né di ricevere benedizioni.
Federico rimase per alcuni mesi in Terra Santa, cercando senza successo di mettere ordine nella devastata situazione del regno.
Nel 1231 fu revocata la scomunica a Federico II. Il rapporto con il papato, però, non migliorò granché: il papa era deluso dalla vittoria effimera e in balìa dei musulmani di una Gerusalemme smilitarizzata, senza mura e indifendibile, inoltre il papa non vedeva di buon occhio la soluzione diplomatica, che non era nei piani; anche l'incoronazione da scomunicato non fu gradita. Ma la ragione forse più importante era il risentimento del papa per il nuovo successo di quell'imperatore ormai molto scomodo, che originariamente doveva, nelle intenzioni papali, metterlo in difficoltà, magari farlo sparire dalla scena come era accaduto al nonno di Federico, il Barbarossa. Il risultato fu la paradossale crociata contro Federico II.
Durante l'assenza di Federico, Rinaldo tentò di recuperare con le armi il ducato di Spoleto mentre truppe germaniche scesero in Sicilia. Il Papa assoldò altre truppe per contrastarle, bandendo la paradossale crociata, ed i territori di Federico subirono l'invasione delle medesime. Al suo ritorno Federico riuscì ad avere ragione delle forze papali ma ritenne opportuno, per quel momento, riconciliarsi con il papa e con la Pace di Ceprano del 23 luglio 1230 Federico promise di rinunciare alle violazioni che avevano determinato la scomunica, di restituire i beni sottratti ai monasteri ed alle chiese e di riconoscere il vassallaggio della Sicilia al papa.
[modifica] Bibliografia
- Franco Cardini e Marina Montesano, Storia medievale, Firenze, Le Monnier Università, 2006. ISBN 8800204740