Costituzione francese del 1799
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La Costituzione francese del 1799, detta anche Costituzione dell'anno VIII è la carta costituzionele che segna l'effettivo inizio del periodo napoleonico e accentua quel cambiamento istituzionale i cui prodromi vanno rintracciati già nella Costituzione precedente.
[modifica] Caratteristiche
Essa è modellata su un potere esecutivo “forte”, composto di tre consoli, di cui il Primo Console con il potere decisionale effettivo. La popolazione vota con suffragio universale un elenco di nomi (talvolta predisposti addirittura con il sorteggio), ma la designazione di questi proviene dall’alto tra quelli più graditi. Dall’esecutivo parte pure l’iniziativa legislativa (predisposta soltanto dal Consiglio di Stato per suo conto). Il Tribunato discuteva le proposte ma non le votava, il Corpo legislativo le votava ma non le discuteva, né poteva emendarle. In tal modo il potere legislativo conservava soltanto un potere di facciata. Al Primo Console spetta anche la nomina dei giudici, come sempre elettivi. Lo Stato di Napoleone era così uno Stato monocratico accentrato, espressione di un regime dittatoriale personale, che violava in pieno l'articolo 16 di quella Dichirazione dei diritti del 1789. La sua volontà contava più di tutti gli articoli della Costituzione messi insieme. Per questa ragione nel 1804 venne nominato imperatore ereditario, ovvero per portare ordine e autorità seguendo gli “immortali principi” della Rivoluzione francese.