Apsirto
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Apsirto (in greco Ἂψυρτος, -ου, in latino Absyrtus, -i), conosciuto anche come Assirto o Absirto, è un personaggio della mitologia greca. Era figlio di Eete, re della Colchide, e fratello di Medea. Venne assassinato dalla sorella per aiutare Giasone a fuggire dalla Colchide.
[modifica] Due versioni
Vengono date due versioni del mito. Secondo la Medea di Seneca, Apsirto era un bimbetto che seguiva passo passo la sorella. Questa, innamorata di Giasone, mentre si apprestava a fuggire con l'amante sopra una nave, recando con sé il favoloso vello d'oro, fu inseguita dal padre e i suoi uomini; per dissuaderlo dall'inseguimento, Medea, ignorando i lamenti e le suppliche del fratellino, lo uccise e ne smembrò il corpo gettandone i pezzi tra le onde in direzione del padre Eete, che si fermò a raccoglierli in modo da poter dare degna sepoltura al figlio. Ciò permise a Giasone e Medea di fuggire senza essere disturbati.
In altre versioni, come nella Medea di Euripide, Eete mandò il figlio ad inseguire la nave Argo; Medea avrebbe, quindi, attirato il fratello in una trappola: fecendogli credere che Giasone si fosse impossessato di lei con la forza, lo invitò ad un appuntamento in un luogo sacro, dove Giasone gli tese un'imboscata e lo uccise. Secondo una tradizione locale, l'origine etimologica di Tomi, una città della Grecia, deriverebbe proprio da questo evento: in lingua greca antica τέμνω indica il verbo "tagliare".
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Anna Ferrari, Dizionario di Mitologia Classica, TEA, 1994, ISBN 8878195391
Portale Mitologia greca: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di mitologia greca