Ambrogio Annoni
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Ambrogio Annoni (Milano, 1882 – Milano, 1954) è stato un architetto italiano. Teorico del restauro, funzionario nelle Soprintendeze ai monumenti dal 1910 al 1926, assistente e poi docente per oltre quarant'anni al Politecnico di Milano dal 1910.
[modifica] Vita e opere
Annoni fu autore o supervisore di numerosi restauri soprattutto a Ravenna (dove fu soprintendente dal 1920 al '22), Pavia e Milano. Fra i più importanti ricordiamo:
- Ravenna: le chiese di San Giovanni Evangelista, San Francesco e Santa Chiara; il Palazzetto Veneziano.
- Pomposa: Palazzo della Ragione.
- Pavia: il Broletto e Porta Nuova.
- Cantù: Basilica di Galliano.
- Milano: le chiese di San Pietro in Gessate e Santa Maria Bianca in Casoretto, la Bicocca degli Arcimboldi, Villa Mirabello, e l'Ospedale maggiore Cà Granda dopo i danni della Seconda Guerra Mondiale.
L'importanza del suo contributo alla teoria del restauro è da attribuirsi alla sua negazione di metodi standardizzati: Annoni rifugge da teorizzazioni e schematizzazioni astratte a favore della cosiddetta teoria del caso per caso, ovvero dell'adattamento del metodo al singolo progetto.
Annoni rifiuta la priorità della ricerca dell'unità di stile, come si può notare nei restauri di San Pietro in Gessate - per il quale richiede il mantenimento del portale barocco, per evitare una ricostruzione in stile [1] - e del Broletto di Pavia, edificio nel quale cerca di portare alla luce e tutelare le molteplici stratificazioni storiche.
Alcuni suoi progetti mostrano inoltre soluzioni coraggiosamente lontane dai modi del tempo - che hanno aperto la strada all'inserimento di elementi dichiaratamente moderni all'interno di edifici storici - come la mancata ricostruzione della navata minore della Basilica di Galliano, per la quale propone invece il semplice tamponamento delle arcate con una vetrata.
Annoni fu tra i primi a sottolineare l'importanza del rilievo metrico degli edifici come mezzo di conoscenza storico-critica, oltre che geometrica dell'architettura.
In sintesi l'atteggiamento di Annoni verso il restauro può essere riassunto con le sue stesse parole:
[modifica] Voci correlate
[modifica] Note
- ^ «Fu allora che (con una certa priorità in tale ordine di idee) sostenni strenuamente - e, alla fine, vittoriosamente per la porta centrale - la conservazione delle porte barocche, informandomi a quel principio, ora chiaro e solare per tutti, ma allora ardito, che vuole la conservazione delle impronte di tutti i tempi, purché degne di rispetto; poiché meglio è una apparente stonatura, che un falso», AMBROGIO ANNONI, Scienza ed arte del restauro architettonico. Idee ed esempi, Edizioni Artistiche Framar, Milano, 1946, p. 51.