Questo volume è nato per goliardia e per far felici gli amici e le persone più care. L’autore-curatore mette a testo una serie di strampalati ma divertenti componimenti poetici, ora in forma di haiku incerti e zoppicanti, ora in quella di sonetti petrarchisti tradizionalmente intesi, attribuendone la paternità al fantomatico Makaga-to Ukatzu, con tanto di studio critico introduttivo- L’effetto è dirompente, anche e soprattutto a rimozione della tendenza modaiola di sopravvalutare gli scrittori giapponesi contemporanei. Da leggere assolutamente, ma con spirito libero e scherzoso, privo di preconcetti, possibilmente in compagnia di un brandy e di un sigaro.