La musica di Kader Tarhanine sensibilizza i giovani contro l’immigrazione

Immagine dell’artista video sul canale YouTube dell’artista.
creenshot dalNella Repubblica Islamica della Mauritania [it], la produzione musicale è strettamente legata ai griot che ne custodiscono gelosamente l’arte [fr, come tutti i link successivi, salvo diversa indicazione]. Nonostante questa posizione conservatrice, gli artisti che si avventurano in generi musicali diversi e fondono ritmi diversi stanno arricchendo il panorama musicale del paese.
Con più di 4.9 milioni [en] di abitanti, situata tra il deserto del Sahara [it] e l’Oceano Atlantico [it], la Mauritania vanta un ricco patrimonio culturale. Demograficamente, nel Paese vivono circa 20 gruppi etnici [it], suddivisi in tre categorie principali: gli Haratin [it], conosciuti anche come i Mori Neri (40% della popolazione); i Mauri [it] o Mori Bianchi (30%); e i Neri Africani (30%), inclusi i Fulani, i Sarakollé, i Wolof e i Bambara [it].
Tradizioni musicali antiche
Come in tutte le culture africane, la musica mauritana viene eseguita utilizzando strumenti tradizionali, spesso realizzati artigianalmente con materiali locali. Gli strumenti più iconici includono l’ardin [en] (un’arpa-liuto), il tidinit (un liuto a tre corde), il tbal [it] (un tamburello), e il tar [it] (un tamburo a cornice).
La storia della musica tradizionale del paese è segnata in particolare dall’Azawan, un modo musicale tipico dei Mori. I suoi segreti sono custoditi dagli Iggawins, una casta di musicisti che detengono il monopolio della musica tradizionale nel Paese.
Questo video di una canzone moresca di Khalifa Ould Eide e Dimi Mint Abba [en] è un ottimo esempio:
In un articolo sul sito Music in Africa dedicato alla musica tradizionale mauritana, Bernard Bangoura spiega il contesto socio-culturale di questo genere musicale:
La production authentique de la musique traditionnelle maure est à relier à divers contextes comme, la cour et son espace politique (musiques guerrières, d’histoire et d’éloge) ; le cadre populaire et profane (musique de danse des hommes, gesticulant avec des bâtons ou sabres comme armes ; musiques de divertissement, d’agrément ou encore exclusives aux femmes, comme le bandjé à chœur homophonique) et à la religion (musique de psalmodie et d’éloge dans les mosquées et en prélude de concerts).
La produzione autentica di musica tradizionale moresca è legata a diversi contesti come la corte e la sua sfera politica (musica guerriera, canti storici e di lode); l’ambiente popolare e laico (musica da ballo maschile, caratterizzata da gesti con bastoni o spade utilizzati come armi; musica da intrattenimento e da svago, oppure musica esclusivamente femminile, come il bandjé con coro omofonico); e la religione (salmodia e musica di lode nelle moschee e come preludio ai concerti).
Nello stesso articolo, Bangoura ritiene che questa espressione musicale non sia chiusa in sé stessa:
Les Maures et leur culture musicale sont grandement associés à l’expression de la musique traditionnelle mauritanienne. Cependant, ce patrimoine national accorde une place au résultat du brassage ethnique et historique, avec les populations subsahariennes.
I Mori e la loro cultura musicale sono strettamente legati all’espressione della musica tradizionale mauritana. Tuttavia, questo patrimonio nazionale comprende anche le influenze della mescolanza etnica e storica con le comunità sub-sahariane.
Allo stesso modo, la talentuosa Dimi Mint Abba [en] (nata nel 1958), soprannominata la “diva del deserto”, proviene da una famiglia di Iggawin [en]. Si è distinta per la sua abilità con l’ardin [en] e la sua voce potente, ereditando il suo talento dal padre, autore dell’antico inno nazionale, e la sua abilità con l’ardin dalla madre, Mounina Mint Eida. Nel 1976, all’età di 18 anni, vinse un premio nazionale e continuò a rappresentare il suo paese nei festival in tutta l’Africa e altrove.
Verso una musica più moderna e globale
In molti modi, la musica mauritana ha ceduto alle influenze della globalizzazione. Oggi incorpora influenze e generi da tutto il mondo: jazz, blues, rock, musica elettronica e rap. Questi generi musicali hanno ispirato artisti come Malouma, Daby Touré e Noura Mint Seymali, che presentano un’immagine della musica mauritana che bilancia tradizione e modernità sul palcoscenico internazionale.
La musica rap ha rapidamente guadagnato l’ingresso sulla scena musicale mauritana negli anni ’90, vedendo alla ribalta artisti come Diam Min Tekky, Waraba, Minen Tey, Ewlade Leblad, Adviser, e Mönza, conosciuto anche come Président 2la Rue Publik. I primi anni 2000 videro un’impennata di popolarità con diversi eventi degni di nota, tra cui l’uscita di album rap e i successivi concerti.
In questa canzone, Diam Min Tekky chiede giustizia per i sopravvissuti, le vedove e gli orfani dei 28 soldati impiccati durante il massacro di Inal nel 1990:
Ulteriori letture: The untold tragedy of 28 Mauritanian soldiers executed on Independence Day [en]
Ecco un video della canzone , pubblicata da
Nel Paese la musica trasmette anche messaggi di impegno sociale. Per esempio, nella sua canzone “Al gamra leila”, Kader Tarhanine sensibilizza i giovani mauritani sui pericoli dell’emigrazione in Europa.
La musica sta plasmando sempre più l’immagine del paese all’estero. Oltre al Festival Assalamalekoum di Nouakchott, un altro evento è brevemente emerso nel 2004: il Festival International des Musiques Nomades (Festival Internazionale di Musica Nomade). Inoltre, il Festival Sahel Jazz Plus di Nouakchott, avviato dal Conservatorio Internazionale di Musica e Arti di Nouakchott (CIMAN), ha tenuto la sua prima edizione nel 2015. Il Festival Culture Métisse, giunto alla sua undicesima edizione nel 2023, promuove anche lo scambio musicale tra le comunità mauritane e quelle della regione.
La musica mauritana continua ad affascinare gli ascoltatori di tutto il mondo, offrendo un viaggio musicale sensoriale attraverso i paesaggi e le tradizioni di questo paese africano situato tra il Sahel e l’Africa sub-sahariana. Una playlist Spotify di musica mauritana è disponibile qui.
Sono disponibili anche altre playlist di musica da tutto il mondo a cui è possibile accedere tramite l’account Spotify di Global Voices.