Questo non è un libro di morale, né un grido di dolore o, tanto meno, una lamentazione acritica e dozzinale su come va il mondo. Si tratta, molto più semplicemente, di una sorta di testamento spirituale di un uomo che, giunto alle soglie dei sessant’anni, e con la viva speranza di vivere ancora molto a lungo, fa un bilancio non tanto della propriai vita, quanto della vita in générale, cercando di inserirvi tutto quanto in essa ha appreso. Cioè poche cose. Affinché chi lo desidera sia pienamente libero di leggerlo e, se del caso (ma solo dopo!) gettarlo via con forza ed indignazione, qualora lo riteenga utile od opportuno. Si cammina. Ogni tanto ci si sofferma un po’ qua e un po’ là, e nel frattempo si impara. Con fatica, ma si impara.