La storia di un amore fascista vissuto e stroncato da inevitabili sensi di colpa, tra follia, adesione indefessa ai dogmi mussoliniani, autoassoluzioni e condanne morali costituisce il fulcro del nuovo romanzo di Valerio Di Stefano, ambientato nell’immediata vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale in una dimenticata provincia piemontese. A metà tra il divertissement e la conservazione della memoria, la narrazione si sviluppa diluendosi con l’apparato iconografico che ne costituisce parte integrante.