La scuola pubblica è a un bivio. Quello che le impone, come di fatto sta accadendo, di limitare la libertà di espressione dei propri dipendenti sulle piattaforme sociali, così come accade per qualsiasi altro impiegato della Pubblica Amministrazione.
In queste brevi ma interessanti riflessioni, si pone l’accento su come gli indiscutibili prestigio, immagine e onorabilità del settore pubblico vadano a contrastare i diritti fondanti del cittadino, quali diffondere le proprie opinioni, quello di critica e quello di satira.