Valerio Di Stefano (1964) è docente, scrittore, traduttore, ispanista e filologo. Ma in una sua qualche vita precedente, dal 1992 al 1995, ha esercitato l’attività di operatore sociale nel settore della prevenzione e della cura delle alcol- e tossicodipendenze. In questo libriccino espone le sue considerazioni, maturate da lunghe riflessioni nel tempo, sul problema dell’uso delle sostanze psicoattive, chiarendo la necessità di demolire vecchi preconcetti incancreniti e restituendo al paziente-senziente le indispensabili caratteristiche di dignità e libertà, proprie della persona umana. Perché, come dice, “ognuno chiama droga quello che non usa”. Questa seconda edizione rivista, accresciuta e corretta è completata da tabelle e dati sull’incidenza degli effetti sociali e sanitari dell’uso di sostanze psicotrope.